In questa uscita parliamo del tanto odiato cambio armadio di stagione e scopriremo delle soluzioni per fare shopping senza fare shopping.
C
iao sono
Silvia, Counselor e Consulente d’immagine
, DJFree e DJTeacher di DonnaJobs.
Benvenuta nella rubrica dove lo stile e la tua crescita personale si fondono, dove ogni passo è una rivelazione!
Se stai attraversando un periodo di cambiamento nella tua vita o senti che la situazione attuale non rispecchia più la tua vera essenza, non puoi perderti i preziosi consigli di questo blog!
Scoprirai suggerimenti e spunti legati al tuo stile e al guardaroba, dove i mondi della moda e della trasformazione personale si intrecciano.
Realizza un cambiamento positivo partendo proprio dalla tua immagine, aprendo la porta a nuove opportunità e scoperte.
Unisciti a noi per esplorare come il tuo stile personale possa essere la chiave per attivare il cambiamento che desideri nella tua vita!
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In questa uscita parliamo del tanto odiato cambio armadio di stagione e scopriremo delle soluzioni per fare shopping senza fare shopping.
Nello scorso articolo sul non avere niente da mettersi, (che se ti sei persa ti consiglio di leggere prima di continuare, tanto sono solo un paio di minuti) ho raccontato del mio cambio di prospettiva e di azione.
L’ho raccontato condividendo anche le mie difficoltà che sono le stesse delle mie clienti e di come ho amplificato le tecniche che ho imparato da consulente d’immagine in qualcosa che va oltre l’applicazione della regola, qualcosa che porta ad un cambio di mindset.
Ciao a tutte le donne che, almeno una volta nella vita, si sono trovate di fronte all'armadio pensando: "Non ho niente da mettermi!"
Come consulente d'immagine, capisco perfettamente questa sensazione, che va ben oltre la scelta degli abiti.
Prima di dedicarmi a questa professione, anch'io mi perdevo tra gli abiti, cercando il look giusto per le occasioni che consideravo importanti: tiravo fuori tutti i capi dall’armadio e stavo ore ed ore a cercare l’abbinamento giusto e alla fine mi accontentavo di una scelta che consideravo la “meno peggio” e uscivo di casa con quella sensazione.